lunedì 30 settembre 2019

Prodotti finiti #17

Il cestino dei terminati mi è sfuggito di mano e sta letteralmente esplodendo quindi oggi parliamo di confezioni vuote.
Sono residui dei mesi scorsi, nulla di davvero recente.
Mettetevi comodi che partiamo
L’acqua di rose micellare di Alkemilla mi è piaciuta tantissimo e qui ve ne parlo meglio. Efficacie, delicata, un grande sì. La riacquisterò? In futuro certamente.
Anche del gel detergente delicato Biofficina Toscana ho parlato meglio qui. Riassumendo: ottimo prodotto che deterge e lascia la pelle morbida. Lo riacquisterò? Non nell’immediato perché ho una wishlist ampia.
Lo struccante occhi bifasico di Balea è un nostro vecchio amico. Funzionale, economico, clicca qui per saperne di più. Lo ricomprerò? Si.
Il Latte Tonico di Patricia Mi è stato un omaggio dalla parrucchiera. Visto che sono contro gli sprechi l’ho utilizzato ma è un no gigante. Mi ha irritato terribilmente la pelle. Lo ricomprerò? No.
I prodotti viso Biofficina Toscana si confermano tra i migliori per la mia pelle perché ho apprezzato anche la lozione viso illuminante. In gran parte l’ho utilizzata in combo con il siero antiossidante e la pelle era bellissima. Anche da sola mi è piaciuta molto. La ricomprerò? Dopo essermi tolta qualche altro sfizio.
Dell’acido ialuronico puro e delle gocce di eufrasia del Dr. Taffi abbiamo parlato in questa recensione. Con entrambi mi sono trovata divinamente. Li riacquisterò? Certo.
Dell’Anti Pickel Sos Serum di Alverde avevamo parlato in questo post e da allora confermo le mie impressioni. Questa crema anti-imperfezioni è ottima, limita i danni se adoperata in anticipo. La riacquisterò? Al momento no perché ho trovato un valido sostituto nel CMD Naturlosmetik Teebaumöl Zinksalbe.
L’Augen Roll On della linea Balea Aqua non è mai stato menzionato su questi lidi per mia colpa. E’ un contorno occhi con la sfera metallica che regala un effetto fresco molto apprezzato la mattina presto. La consistenza del contorno occhi è quella di un gel lattiginoso. La mia zona è normale e non necessita di particolare idratazione. Usato al mattino e alla sera mi ha donato compattezza e luminosità. Lo riacquisterò? Sicuramente.
Oh quanto mi è piaciuto questo bagnodoccia di Alverde al melograno bio e allo zenzero bio (Pflege Dusche bio Granatapfel e bio Ingwer). La profumazione è divina, si avvertono sia lo zenzero che il melograno senza essere artificiali. Il bagnodoccia è in gel e a contatto con l’acqua genera una meravigliosa schiuma. Non aggredisce la pelle, non la secca e deterge bene. Lo riacquisterò? Certamente, in gamma ci sono svariate profumazioni.
Il Deodorante Neutro Roberts Fresco the verde e lime mi è piaciuto molto sia per la sua efficacia che per la profumazione fresca, come giustamente dice il nome. E’ senza sali di alluminio e la confezione spray è davvero comoda.
Lo ricomprerò? No perché abbraccio una filosofia completamente cruelty free e ho già trovato un eccellente sostituito. Ci riaggiorniamo tra qualche post.
Chi non ha provato l’acqua termale di Avene? Molto utile d’estate per rinfrescarsi un pochino ma anche dopo scrub o maschere. La ricomprerò? Non questa di Avene, ci sono altre alternative.Il The Body Shop Banana Conditioner non mi ha convinta fino in fondo. La profumazione era divina, ancora adesso se ci penso vado in estasi. Me lo aspettavo più idratante e più condizionante e purtroppo sui miei capelli l’effetto era troppo blando. Lo riacquisterò? No.
Terminato finalmente il fondotinta Pure Teint Makeup di Alverde. Questo era vecchiotto ma non ha mai dato segnali di cedimento. Era un fondotinta leggerissimo, utile per uniformare ma non potente da coprire. Per tutti i giorni è stato piacevole ma non lo riacquisterò.La Brow Pencil di LA Girl mi è piaciuta molto. La mina di questa matita automatica è sottilissima e consente di essere molto precisi. Costa poco ma la scocciatura è doverla acquistare online (io l’avevo presa su Beauty Bay). La riacquisterò? In occasione di un ordine, perché no?

Dischetti struccanti Sephora ed Ebelin, ottimi entrambi ma il mio cuore batte forte per quelli Ebelin per il prezzo piccolo che hanno. Li ricomprerò? Sephora no, Ebelin (marchio del DM) assolutamente sì.
Le salviette struccanti bio di Fria le ho utilizzate unicamente per rimuovere swatches o residui di makeup durante il trucco. Mai come struccanti veri e propri perché mi creano fastidi. Le riacquisterò? Se dovessi trovarle in offerta..
Concludiamo con una carrellata di the. La Finest Selection di Yogi Tea è stata deliziosa. Ho apprezzato ogni singola variante, specialmente la versione classica e quella Ginger Lemon. Se vi piacciono i the speziati, consiglio caldamente.
L’Organic White Tea with Peppermint di Clipper è sublime. E’ una miscela molto delicata essendo the bianco ma con un twist fresco dato dalla menta. Pur gustandola calda, risulta fresca.
Sempre Clipper la variante Lime and Ginger Green Tea è nettamente più frizzante e decisa come sapore. Lo zenzero tende a prevalere quindi attenzione. Io l’ho adorata e non vedo l’ora di riacquistarli tutti e tre.

Inserisco tra i terminati anche la palette di Makeup Revolution Iconic 3 e il rossetto liquido di Mac nella colorazione Oh, Lady. Nessuno dei due è stato utilizzato fino alla fine ma nessuno dei due rimarrà nel mio stash.
La Iconic 3 la regalerò ad una amica. Non è una pessima palette ma la qualità è nettamente inferiore a tutte le altre in mio possesso. Di conseguenza lei è finita a prendere polvere in un cassetto. Passerà a miglior vita.
Oh, Lady è invece il rossetto peggiore mai provato. Durante la stesura è disomogeneo, non si asciuga mai del tutto quindi tende a spostarsi e a stamparsi sui denti, sui bicchieri, su qualsiasi cibo. Orribile e mi dispiace tanto ma finisce nel cestino.

Bene, non mi resta che separare plastica e indifferenziato. Qualche prodotto in comune? Fatemi sapere tutto nei commenti.

lunedì 16 settembre 2019

Skincare Routine

Prendermi cura della mia pelle mi piace tantissimo e pertanto sono sempre molto costante. La pulizia è un rituale articolato su più giorni al quale non rinuncio mai. E i benefici li riscontro tutti. È da qualche anno che utilizzo tutte le settimane uno scrub viso, una maschera purificante e una maschera illuminante/idratante.
L’esperienza mi ha fatto capire che per il mio tipo di pelle (ricordo che l’ho mista) lo scrub è un elemento irrinunciabile; è bene dunque che lo utilizzi tutte le settimane.
Da qualche tempo, è lo scrub viso ai frutti rossi di Biofficina Toscana a farmi compagnia. Il prodotto è contenuto in un barattolo con tappo a vite riportante tutte le informazioni del caso. Il colore dominante ricorda proprio i frutti rossi e la trovo una scelta vincente di marketing.
La profumazione è ottima e anche in questo caso, unitamente al colore dello scrub, mi rimanda ai frutti rossi con la sua delicata nota aspra e acida. Subito, a diretto contatto con la pelle, il profumo si avverte ma non permane sul viso.
I granuli di lampone e ribes nero sono molto fini e la consistenza del prodotto è cremosa, ancora di più dell’Apricot Scrub di St. Ives.
Questa sua caratteristica lo rende un prodotto che si presta a più tipi di pelle, sicuramente anche quelle più delicate. La formulazione è arricchita inoltre con Rubiox ®, citando l’azienda, un esclusivo principio brevettato derivato da frutti rossi delle colline toscane. In aggiunta troviamo estratto di bio menta, squalano, olio di oliva e passiflora.
Nonostante i granuli siano fini, l’effetto esfoliante è garantito. Massaggiare il prodotto sul viso è una vera coccola da quanto è delicato. Dopo averlo risciacquato, la pelle è estremamente morbida, levigata, compatta e non tira assolutamente.
L’unica accortezza è quella di lavare bene il viso e magari in più passaggi. Mi è capitato più di una volta di ritrovarmi con dei microgranuli sulla zona delle guance.
Essendo così ricco di sostanze funzionali, per la mia pelle mista è anche “idratante”. Dopo il suo utilizzo non sento la necessità di procedere immediatamente con l’applicazione del siero o della crema idratante.
Utilizzo questo scrub una volta a settimana e con l’utilizzo costante ho notata una pelle realmente più uniforme. Onestamente non ho riscontrato particolari benefici illuminanti, quelli sono garantiti con il siero antiossidante, ma mi è capitato di non scrubbare la pelle per tre settimane di seguito e il suo aspetto è peggiorato.
La quantità di prodotto è pari a 100g per un costo di € 14,80 circa. Basta davvero una minima quantità per ottenere ottimi risultati quindi il barattolo non verrà consumato in fretta.
Un altro trattamento che mi concedo sempre nel fine settimana è quello di una maschera purificante.
Mi piace molto variare e in questo periodo sto utilizzando la Organic Skin Clear Deep Pore Charcoal Face Mask di Dr. Organic, una maschera al carbone vegetale che si rivolge principalmente a pelli grasse e impure.
Il motivo che mi ha spinta all’acquisto è il suo claim di purificante. Ultimamente (sarà l’età che avanza), il mio obiettivo principale è quello di avere una pelle sana e bella. Via libera quindi a prodotti che sulla carta potrebbero aiutarmi in questa mia missione.
Il carbone lo si ritrova spesso in prodotti per trattamenti che vanno a purificare in profondità così come il tea tree oil che pure ritroviamo in questa maschera. Ancora estratto di pompelmo, cetrioli, rosmarino, menta, acido salicilico e AHAs naturali (acidi della frutta).
Questo cocktail dovrebbe rendere la pelle luminosa, levigata, purificata e mattificata. Sulla carta sarebbe tutto perfetto peccato che la presenza dell’alcool al quarto posto nell’inci renda tutto meno bello. Ma procediamo con ordine.
Grazie alla presenza del carbone, il colore della maschera è nero. La consistenza è cremosa e leggermente acquosa, per intenderci non è super densa. Sulla pelle si stende molto bene senza colare e si secca anche in fretta.
Quando il prodotto è ancora fresco è nero, man mano che si asciuga tende al grigio. Io la tengo in posa dai 15 ai 20 minuti. Capisco che è il momento di rimuoverla grazie al cambiamento di colorazione e al fatto che la pelle inizia leggermente a tirare.
Purtroppo, questa maschera non mi ha convinta del tutto.
Dicevamo della presenza dell’alcool.  Primo contro la profumazione. Apro il tubetto e sento il suo odore non proprio piacevole. Sulla pelle fortunatamente dura poco ma eviterei volentieri ecco.
Poi non so se sia sempre dovuto alla presenza dell’alcol ma questa formulazione risulta un po’ aggressiva anche per me che non ho una pelle sensibile.
Dopo averla sciacquata con l’acqua, sento la necessità di applicare un tonico lenitivo perché la pelle risulta un pelo tirata e bisognosa di un boost di idratazione.
Sfortunatamente poi dopo qualche ora dall’applicazione mi iniziano a spuntare dei brufoletti sotto pelle che fortunatamente spariscono dopo poche ore ma mi sembra un controsenso utilizzare un prodotto appositamente pensato per combattere le imperfezioni e ritrovarmi delle schifezzine causate proprio da quel prodotto.
Ci sono però anche degli aspetti che non me la fanno odiare del tutto. I pori sono visibilmente ridotti e la pelle è più mattificata. Nelle ore successive, la fronte che è la mia zona critica, è sensibilmente meno lucida.
Ahimè questo prodotto si è rivelato inferiore alle aspettative. Chiaramente lo terminerò anche perché è tutto fuorché economico dato che 100 ml costano intorno ai 20€.
A metà settimana invece, mi concedo un trattamento più idratante e illuminante, nella speranza di contrastare il grigiore che contraddistingue le mie giornate lavorative.
In uno dei quattro pacchetti della corona di Avvento de Il Giardino di Arianna ho trovato la Maschera Viso Illuminante di Bioearth. Ricordo ancora la felicità durante lo spacchettamento in quanto il brand mi ha sempre fatto simpatia.
La maschera è contenuta in un tubetto rosa con una grafica che mi fa impazzire. Adoro il font utilizzato e adoro la disposizione del testo.
La consistenza della maschera è cremosa e più densa rispetto a quella Dr. Organic ma si stende con altrettanta facilità.
La profumazione è dolce e delicata, aiuta nell’intento relax. Al suo interno troviamo sostanze funzionali come aloe vera, burro di karitè, olio di mandorle dolci, olio di fico d’India, olio di germe di grano, vitamine E a A.
Grazie a questi ingredienti la trovo particolarmente indicata per le pelle sensibili e secche. Io e la mia pelle ci troviamo molto bene. Non risulta affatto pesante e dopo il suo utilizzo mi sento idratata a dovere.
La lascio agire dai 15 minuti in avanti e risulta sempre piacevole da indossare. Per intenderci la pelle non si secca e non tira anche perché la maschera non si asciuga mai completamente.
La rimuovo ovviamente con acqua fresca ma devo insistere un pelo di più rispetto a quella al carbone. La pelle risulta molto morbida e liscia ma mi aspettavo un maggiore effetto illuminante.
E’ chiaro la pelle è meno stanca ma non noto un effetto wow (cosa che invece notavo con Cleopatra di Lush).
All’interno sono contenuti i canonici 100 ml ad un prezzo di circa 16 euro.
La Maschera Illuminante Bioearth non è un cattivo prodotto. Lo utilizzo volentieri come coccola antistress ma non credo che la ricomprerò una volta terminata. La ricerca del glow continua.

Ah dimenticavo. Tutti e tre i prodotti citati sono naturali e ovviamente cruelty free.
Come è composta la vostra routine? Quali prodotti utilizzate per prendervi cura della vostra pelle? Fatemi sapere tutto nei commenti.

sabato 7 settembre 2019

Summer Favorites

Tempo di bilanci di fine estate da queste parti. E’ una vita che non faccio questa tipologia di post ma mi diverte sempre scriverla, per cui eccoci qua.
Tutti i prodotti citati sono venuti in vacanza con me, sia per soggiorni lunghi che per weekend fuori porta.

Devo partire per forza con quello che è l’acquisto del 2019, l’Affinity Palette dell’indie brand inglese Certifeye.
Più la osservo e più mi ispira, più la utilizzo più la amo alla follia. Arriverà sicuramente una recensione dedicata perché tutti devono sapere quanto è meravigliosa.
I colori (tutte le 18 cialde sono opache) che ho utilizzato maggiormente sono quelli caldi nella parte alta. E’ perfetta per un look completamente opaco ma ancora meglio si presta ad essere utilizzata in combo con altre palette o ombretti singoli.
E a proposito di ombretti singoli, una menzione speciale spetta a Tonic di Urban Decay. Questa meraviglioso duo-chrome lavanda si abbina benissimo ai rossi dell’Affinity palette se vi piace una combo di colori a contrasto ma anche ai fucsia e ai viola.
E’ il primo ombretto singolo di UD che provo e lo trovo di ottima qualità. Pigmentato, texture morbida, ottima durata e intensità (con primer chiaramente). Peccato che costi un botto ma non rimpiango assolutamente il suo acquisto.
Si rivede su questi lidi la Glow Face Palette di Becca in collaborazione con Chrissy Teigen (qui la recensione). Ho sfruttato tantissimo le due cialde illuminanti come ombretti, abbinando nella piega la palette di Certifeye. E confermo l’alta qualità di blush e bronzer.
Rimaniamo sempre in casa Becca perché come illuminante vero e proprio è stato protagonista Opal nella versione liquida. Oh, quanto mi piace l’effetto sugli zigomi! E’ intenso ma non risulta pacchiano e dona una bellissima luminosità.
Tema labbra. Sorprendendo anche me stessa ho sfruttato tantissimo colorazioni neutre. Sensato però visto che caricavo molto gli occhi.
Il Fantastik Lipstick di Linda Hallberg Cosmetics nella colorazione Pink Opal è stato il rossetto più utilizzato degli scorsi tre mesi. Mi ha creato dipendenza e mi ha fatto dimenticare l’altro centinaio in mio possesso.
Ho nelle bozze un post sui rossetti di Linda Hallberg (si, c’è un plurale perché non potevo acquistarne solo uno [chiaramente]), quindi non mi voglio dilungare troppo.
Vi dico solo che Pink Opal sta bene su tutto e che adoro la formulazione di questa linea.

Quali sono stati i vostri preferiti dell’estate? Fatemi sapere tutto nei commenti.